TESTIMONIANZA DI MARZIA GRAZIA

Mi chiamo Maria Grazia ho 48 anni, a 22 anni mi sono sposata pensando che era una liberazione dalla mia famiglia che consideravo una prigione, ma ne ho trovata una peggiore; mi sento la colpa di non avere avuto la forza di ribellarmi alla rigidità di mio padre e pur di avere la libertà ho commesso un grande errore; mio padre era molto possessivo e geloso di me, mi vedeva come una sua proprietà e non mi faceva sentire libera. Ritengo che, quando la mente è offuscata da confusione perché conti solo sulle tue forze e lasci fuori dalla tua vita Dio, commetti errori. Il matrimonio Sacramentale è durato 4 anni, non abbiamo avuto figli; per me un tempo di enorme sofferenza, perché la consapevolezza dell’errore commesso cresceva in maniera esponenziale man mano che prendevo coscienza della superficialità che avevo avuto nello sposare quell’uomo che è subito apparso diverso da quello che sembrava; allora, anche quel piccolo sentimento di affetto che c’era, andò a scemare, anzi si trasformò, per le profonde incomprensioni, in rabbia e disistima.
Ho conosciuto Edoardo quando avevo 33 anni, subito è stato amore; dopo varie disavventure con uomini sbagliati, con Edoardo è iniziato immediatamente un unione di due cuori segnati da profonde ferite subite ma anche inferte. Edoardo mi è apparso immediatamente diverso dagli altri uomini, la sua dolcezza, i suoi modi, la sua grande anima e persino la sua voce hanno catturato il mio cuore. Ricordo che, nel 1997 io lavoravo ad Enna ma vivevo a Catania e quindi viaggiavo, Edoardo per vedermi anche solo per un’ora veniva per offrirmi un caffè. La nostra storia non è nata dall’attrazione fisica ma dall’abbandono reciproco alla dolcezza del donarsi nei sentimenti, per questo non consideravo il peccato tra di noi perché c’era l’amore che non ci faceva vedere l’errore. Dopo 6 anni di convivenza ci siamo sposati civilmente nel 2003, dopo che nel 2001 era nata nostra figlia. Io, sin dalla nascita di mia figlia, cominciai a cambiare profondamente, la maternità mi rese molto sensibile. Cominciai a sentire che mi mancava qualcosa quando ci fu il Battesimo della bambina, per la prima volta ci siamo trovati in chiesa dopo tantissimo tempo, non lo ricordo neppure. Ricordo bene una cosa, quando il papà accese la candelina, che dissi dentro di me a Gesù: “Mio Dio, io sono nel peccato, ma ti prometto che mia figlia la farò crescere sempre sotto la Tua luce”.
Dalla scuola dell’infanzia mia figlia frequenta l’Istituto delle Suore Salesiane, noi siamo molto presenti come genitori alle attività extra scolastiche pertanto partecipiamo attivamente anche a ciò che di religioso si svolge, ma pur partecipando alla S. Messa, rimanevamo sempre ai margini della chiesa. All’età di 7 anni la bambina cominciò a fare domande sul perché mamma e papà non prendevano la Comunione come gli altri genitori. Lì abbiamo dovuto spiegare con la verità, il nostro passato alla bambina. Da lì cominciò la mia profonda sofferenza, cominciai a pensare che il Signore si stava servendo di mia figlia per giudicarmi, la situazione fu molto dolorosa. Il desiderio di ricevere Gesù ebbe l’apice quando mia figlia a 9 anni fece la sua Prima Comunione, tutti i genitori attorno all’Altare accompagnarono i loro figli a ricevere per la prima volta il Corpo di Cristo e solo noi restammo indietro. Non si può descrivere il dolore provato, una lama affilata ha attraversato il mio cuore. Qualche giorno prima la maestra, con molto affetto, essendo a conoscenza della nostra situazione, parlò con il Sacerdote della nostra storia e chiedendole di capire la nostra situazione, mettendolo al corrente che avevo già avviato la richiesta di nullità del mio matrimonio presso la Sacra Rota, desiderava farci accostare al Sacramento dell’Eucaristia. Il sacerdote si oppose severamente, rispondendo alla Suora che non si poteva fare perché “noi non vivevamo da fratello e sorella”.
Da lì è scoccata la scintilla del grande desiderio di ricevere l’Eucaristia anche a costo di vivere in castità. In quel periodo stavo leggendo il diario di Santa Faustina Kowalska e per ogni pagina letta c’erano lacrime di penitenza perché nonostante mi volessi sforzare con il cuore di catturare l’essenza della Misericordia di Gesù la mia intelligenza umana rimaneva limitata. Rimasi profondamente turbata nel attimo in cui capii che Gesù all’ultimo sospiro, quando la lancia trapassò il Suo costato, vennero fuori i raggi della Sua insondabile Misericordia. Cominciai a sentire l’abisso della miseria nella mia anima, che più sprofondava più bramava di Misericordia perché emergeva la gravità dei miei peccati. Da lì scaturì il tutto, cominciai a sentire la vitale necessità di confessarmi, ma non sapevo con chi.
Un giorno, il 16 marzo 2012 era un venerdì di Quaresima, mi invitarono a fare la Via Crucis con un Sacerdote che veniva da Medjugorje; è stato proprio lì che ho chiesto al Signore la Grazia di un Padre Spirituale per dare voce al mio cuore afflitto dal dolore delle ferite che mi sono causata con i peccati. Conobbi, in quell’occasione la ragazza che suonava la chitarra durante la celebrazione, si chiama Gina che era lì con il marito Guido, i quali mi parlarono di un sacerdote che conoscevano di nome Padre Aldo.
Venerdì Santo, 6 aprile 2012 alle ore 12.00 andai a confessarmi per la prima volta dopo 23 anni. Già vivevamo in castità per nostra scelta che si maturò mano a mano che sentivamo il desiderio di Gesù. Io credo che il mio abbandono nell’accettare la Misericordia di Dio mi abbia aperto il cuore. La mia Prima Comunione dopo 23 anni fu la notte di Pasqua l’8 aprile 2012, la mia Risurrezione con Cristo. Il Sacerdote mi ha dato l’assoluzione perché vivevo in castità. Ho toccato il Paradiso con il cuore, ed ho capito che solo Dio può dare la vera gioia e la pace che riempie, Lui con il Suo caldo abbraccio mi aveva perdonato. Feci 3 lunghe confessioni per svuotare e purificare la mia anima macchiata dal peccato. La preghiera da quel momento è diventata come l’aria pura per la mia anima, senza la quale potrei morire; l’Eucaristia da quell’attimo è diventata il centro della mia vita; Gesù con lo Spirito Santo e la Madonna tengono in mano la mia anima che si offre a Loro eternamente.
Il 14 dicembre 2012 con Edoardo abbiamo fatto la promessa di castità con “CUORI NUOVI” e ci siamo Consacrati al Cuore Immacolato di Maria. La Grazia che Dio ci ha fatto del Dono della Castità è il bene più prezioso che potevamo ricevere per sentirci di nuovo FIGLI DI DIO!!!
Ogni volta che mi accosto al Sacramento della Riconciliazione, chiedo al Signore la Grazia di perseverare nella Castità!
Finalmente possiamo sentirci degni, per volere di Dio, di partecipare alla Mensa del Signore, e possiamo essere un esempio per altre coppie che vivono nel dolore la stessa realtà. Ogni qualvolta che ricevo e gusto la delizia e la soavità che offrono la presenza di Gesù Eucaristia, sento che lo Spirito Santo attraversa la mia anima e la fa vibrare come le ali di una farfalla; come potrei più privarmene e ritornare nella morte, adesso che ho visto la Luce e la Verità!
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui” (Gv 6,56).

" VI DARO' UN CUORE NUOVO, METTERO' DENTRO DI VOI UNO SPIRITO NUOVO"
Ez. 36,26

" BEATI I PURI DI CUORI PERCHE' VEDRANNO DIO "
Mt. 5,8